Lo Straordinario nell’Ordinario

Con questo articolo vogliamo tornare a parlare di quelle pratiche, arti e discipline che abbiamo incontrato nel tempo e che oggi ispirano la creazione dei nostri laboratori esperienziali di connessione con la Natura.

E non potevamo esimerci dal parlare della Pratica di Lavoro Organico di Maia Cornacchia – filosofa, ricercatrice, formatrice, socia fondatrice e docente della scuola Philo Pratiche filosofiche, socia fondatrice di Sabof – che per noi rappresenta una vera e propria bussola sul lavoro, così come nella quotidianità.

Una pratica che non a caso affonda le sue radici nell’ascolto, un ascolto capace di stimolare la riscoperta dello straordinario nell’ordinario.

Cosa è la Pratica di Lavoro Organico

Per iniziare a spiegare cosa sia la Pratica di Lavoro Organico (PLO), utilizzeremo le parole con cui è stata presentata all’ultimo Soul Festival di Milano:

La Pratica di Lavoro Organico proposta da Maia Cornacchia è un esercizio di attenzione che si muove nel solco di tradizioni diverse. Rimanendo in ascolto dei silenzi e del caos, una passeggiata urbana per sciogliere automatismi e costruzioni che impediscono di sentirsi corpo vivente in un mondo vivente, e di rigenerarsi nella sorpresa. Si può ancora abitare l’incanto del mondo, basta mettersi in ascolto. Quando siamo in ascolto tutto e tutti ci insegnano i passi di una danza che intesse nuove figure con i fili di sempre: un sapere organico che si manifesta nella vitalità rinnovata delle nostre risposte, e ci restituisce alla sensazione di essere quel che Merleau-Ponty definiva un “risvolto della carne del mondo

Le origini della Pratica di Lavoro Organico

La PLO nasce dal desiderio di Maia di esplorare percorsi non convenzionali, spinta dalla sua curiosità e da un’attrazione incontenibile per il movimento e il mistero, il nascosto, l’invisibile, il silenzio, il non conosciuto.

Il suo impulso innato ad avventurarsi istintivamente nello sconfinato territorio dell’ascolto, le sue esperienze nei boschi e gli insegnamenti del Teatro delle Sorgenti di Jerzy Grotowski e del filosofo Carlo Sini, sono tra le principali tappe di questo suo meraviglioso viaggio verso la creazione della Pratica di Lavoro Organico.

Attraverso esperienze più audaci e meno ortodosse, nel corso del suo cammino Maia ha abbracciato la bellezza e il mistero del silenzio e del mondo naturale insieme ai suoi compagni di viaggio, plasmando passo dopo passo un metodo di lavoro che invitava ad esplorare la vitalità della vita e ad abbracciare il presente con cuore aperto e mente curiosa.

In questa esplorazione, l’ascolto diventava una guida preziosa, aprendo porte verso nuove prospettive e rivelando la magia nascosta nell’ordinario. Un vero e proprio invito a immergersi nell’incanto del presente e ad abbracciare la vita.

Questa era la nascente Pratica di Lavoro Organico.

Il sapere organico

Chi ha partecipato ai nostri laboratori ci ha sentito spesso parlare di sapere organico, descrivendolo come quella parte di noi che sa come fare accadere le cose.

E riprendendo le parole di Maia, il sapere organicosta ad indicare quel sapere che non sappiamo di sapere, che si manifesta nella continuamente rinnovata vitalità delle nostre risposte e nell’inspiegabile intelligenza con cui “qualcosa” in noi sa organizzarsi […] Il sapere che sembra ritmare la vita secondo leggi inaccessibili a un pensiero razionale, ma evidenti, per esempio, nella maestria con cui i bambini si muovono nel territorio del sentire.

Le indicazioni generali della Pratica di Lavoro Organico

L’ascolto è la chiave della PLO, un esercizio di presenza, attenzione, apertura e intenzione che, se accompagna l’esperienza quotidiana, ci permette di occuparci della qualità della nostra vita.

Le indicazioni generali, così semplici all’apparenza, sono meno facili da esercitare “perché richiedono uno stato di vigilanza capace di mantenere l’ascolto e di farci superare la forza degli automatismi”, quei modelli mentali frutto di percorsi neuronali che abbiamo costruito negli anni, ai quali spesso affidiamo (consapevolmente o meno) la nostra esistenza.

Presenza

Nella sua PLO, Maia parla di presenza come “la capacità di stare in relazione con quello che accade, sentire che ci siamo, rimanere centrati e mobili.

La presenza è ciò “che consente di avventurarci nel non ovvio e di sperimentare la continuamente rinnovata vitalità delle nostre risposte mentre si generano nella presenza, invece di appoggiarsi al supporto del noto.

E ancora, la presenza è “assunzione piena della nostra responsabilità.

Attenzione

Allertare l’attenzione significa ampliare il nostro campo percettivo, lasciare che tutto entri, senza portare il focus su qualcosa in particolare.

Riprendendo le parole di Maia, “l’attenzione allertata è consapevolezza che poggia sulla presenza e attiva l’osservazione del movimento che percepiamo dentro e fuori di noi come se assistessimo alla proiezione di un film, senza mai fermarne l’immagine.

L’osservatore è come un faro che illumina l’esperienza, un testimone silenzioso che tiene (o, meglio, lascia stare) insieme il pensare e il sentire, la mente e il cuore. Quando l’attenzione è vigile e lo spazio è aperto, diventa difficile nominare e il chiacchierio della mente cessa.

Apertura

Apertura è imparare a stare con quello che c’è, “rinunciando al controllo, alle aspettative, al desiderio che le cose vadano nella direzione e nel modo che abbiamo in mente in noi.  […] L’apertura accoglie e s’immerge nella situazione resuscitando il gusto della sorpresa e dell’esplorazione.

Un invito a fidarci della vita anche nei momenti di difficoltà. Fidarci “del possibile emergere di risorse inaspettate” in qualsiasi frangente, nella consapevolezza che ogni “energia sottratta allo sforzo e alla tensione del controllo si rende disponibile per penetrare l’esperienza e scoprire lo spessore dell’evento, anche quello più semplice e abituale, e l’armonia di un sapere organico.”

L’apertura, aggiunge Maia, “si nutre di fiducia e la fiducia cresce con l’esperienza.

Intenzione

L’intenzione, in sinergia con le altre, è forse l’indicazione più incredibile di tutte.  

L’intenzione ci invita a focalizzarci sul nostro obiettivo, essere determinati nel volerlo raggiungere e pronti a investire tutte le nostre energie per farlo. E poi, semplicemente ci invita a lasciarci trasportare dalla saggezza della vita.

In sostanza, noi ci diamo l’intenzione e contestualmente coltiviamo presenza, attenzione e apertura. In questa dimensione di ascolto, ecco che la magia ha inizio: il potere dell’intenzione prende forma, portandoci esattamente laddove volevamo andare, magari percorrendo una strada inaspettata, che un passo alla volta si è costruita sotto i nostri piedi.

L’intenzione è direttamente collegata al sapere organico, “quel sapere che non sappiamo di sapere, che non s’insegna e non s’impara perché appartiene alla vita e, come l’intuizione, manifesta la sua vitalità ogni volta che gli facciamo spazio mettendolo in pratica invece che in dubbio.

Pratico di Lavoro Organico & Forest Bathing Liguria

È facile intuire come e perché la Pratica di Lavoro Organico sia per noi una costante fonte di ispirazione nella realizzazione dei nostri laboratori esperienziali di connessione con la Natura e team building aziendali.

Presenza, attenzione, apertura e intenzione sono quattro componenti fondamentali alla ricerca di quello stato che ci permette di entrare in profonda connessione con noi stessi e la Natura, offrendoci una percezione nuova della realtà.

In quei momenti, infatti, iniziamo a sperimentare con quella parte più autentica di noi, bypassando ogni modello mentale che ci ha accompagnato fino a quel momento, e riscoprendo il dolce sapore dello straordinario nell’ordinario.

Dalla teoria alla pratica

Mai come in questi casi, la sperimentazione diretta è l’unico modo per cogliere a fondo il significato di queste parole. La pratica è la chiave che ci permette di esplorare e toccare con mano una dimensione diversa da quella in cui siamo solitamente immersi.

Per questo, ti invitiamo a partecipare ai nostri laboratori esperienziali a calendario, oppure organizzare insieme a noi il tuo evento personalizzato.

E se sei un’azienda, ti invitiamo a scoprire Team Building Natura®, un progetto di team building aziendali unico e innovativo, in cui la Natura diventa co-protagonista dei processi di crescita e sviluppo individuale e di gruppo.