Fonte di benessere fisico e mentale

Ormai lo sappiamo, praticare il Forest Bathing e immergersi nella Natura attraverso i sensi è fonte di benessere fisico e mentale.

Da una parte, ci sono paesaggi, colori, suoni e profumi tipici degli ambienti boschivi, che ci aiutano a rallentare e ritrovare un profondo senso di armonia e relax.

Dall’altra, c’è l’azione dei fitoncidi, oli essenziali rilasciati dalle piante, che attivano il nostro sistema nervoso parasimpatico e stimolano il sistema immunitario.

E poi, gli ioni negativi, con le loro proprietà energizzanti e la capacità di stimolare creatività e problem solving.

Un altro alleato

Ma non è tutto, perché c’è un altro alleato invisibile nascosto nel terreno, che contribuisce a generare benessere fisico e mentale a chi pratica il Forest Bathing.

Quale?

Il Mycobacterium Vaccae, un batterio molto diffuso, assolutamente innocuo per l’essere umano, che inaliamo o ingeriamo ogni qualvolta che affondiamo le mani nella terra, camminiamo in un bosco, mangiamo le verdure del nostro orto, o scaviamo nel giardino di casa.

Una storia che inizia da lontano

Una storia che inizia da lontano quella del Mycobacterium Vaccae, scoperto per la prima volta nel 1970 dal Dottor John Stanford, mentre stava cercando di comprendere come mai in Uganda i vaccini BCG (Bacillo di Calmette Guérin) avessero un’efficacia maggiore nella prevenzione di lebbra e tubercolosi rispetto ad altri paesi, come per esempio India e Myanmar, in cui invece l’efficacia di quegli stessi vaccini era inferiore.

Nel corso di questa sua indagine, il Dottor Stanford si accorse di un particolare che attirò la sua attenzione, ossia che l’area intorno al Lago Kyoga in Uganda, zona oggetto della sua analisi, era particolarmente ricca di Mycocabacterium Vaccae, a differenza di Myanmar e India, dove invece erano presenti altre specie di micobatteri.

Successive ricerche dimostrarono che questa maggiore efficacia del vaccino BCG in Uganda fosse proprio da attribuire alla massiccia presenza nel terreno di questo Mycobacterium Vaccae, che grazie alla sua azione contribuiva a stimolare nella popolazione una migliore risposta del sistema immunitario.

Altri interessanti filoni di ricerca

E sebbene dopo questa scoperta molti degli studi sul Mycobacterium Vaccae che seguirono negli anni furono incentrati sulla cura e prevenzione della tubercolosi, nel tempo si aprirono anche altri interessanti filoni di ricerca.

Uno di questi è quello che nei primi anni 2000 portò la Dottoressa Mary O’Brien, oncologa del Royal Mardsen Hospital di Londra, ad utilizzare il Mycobacterium Vaccae con i pazienti malati di cancro ai polmoni: attraverso iniezioni a intervalli di tempo regolari, la speranza era quella di stimolare il loro sistema immunitario, cosicché potessero combattere la malattia.

Purtroppo, la sua sperimentazione non portò ai risultati attesi, ma condusse ad un’altra inaspettata scoperta: l’iniezione migliorava notevolmente la qualità della vita dei pazienti, che dichiaravano di sentirsi più ottimisti, energici e meno confusi.

Fu così, quindi, che quasi per caso si scoprì come il Mycobacterium Vaccae potesse fungere da antidepressivo.

Un vero e proprio anti-stress

Qualche anno dopo la sperimentazione della Dottoressa O’Brien, i ricercatori della Bristol University intrapresero altri studi in questa direzione, scoprendo come il Mycobacterium Vaccae fosse effettivamente in grado di stimolare la crescita di certi neuroni cerebrali, aumentare i livelli di seratonina e diminuire l’ansia, agendo come un vero e proprio anti-stress.

E più di recente, Christopher Lowryl, professore associato del Dipartimento di Fisiologia Integrativa presso l’Università del Colorado, ha ipotizzato anche un utilizzo del Mycoabaterium Vaccae per il trattamento e la prevenzione di PTSD (Post Traumatic Stress Disorder), una forma di disagio mentale molto diffusa negli USA, soprattutto nei veterani di guerra.

Capacità di apprendimento

Ma gli aumenti del livello di seratonina documentati dai ricercatori della Bristol University potrebbero anche avere un altro sorprendente risvolto, come per esempio il potenziamento delle capacità di apprendimento.

In estrema sintesi, il Mycobacterium Vaccae potrebbe renderci più intelligenti.

Almeno queste sono le conclusioni a cui sono giunte Dorothy Matthews e Susan Jenks del Sage Colleges di Troy al termine della loro ricerca, presentata a San Diego nel 2010 al Congresso annuale della American Society for Microbiology.

Esplorare i boschi attraverso tutti e cinque i sensi

Giunti alla fine di questo articolo, non possiamo fare altro che rinnovarti a cuore aperto il nostro invito a esplorare il bosco attraverso tutti e cinque i sensi, immergerti nella Natura e vivere il momento presente, godendo di tutti i benefici fisici e mentali che solo un certo tipo di esperienza è in grado di regalarti.

E se vorrai farlo insieme a noi, ti invitiamo a consultare il nostro calendario eventi e scegliere il laboratorio esperienziale di connessione con la Natura più giusto per te.

Saremo davvero lieti di accompagnarti in questo tuo meraviglioso viaggio!

Link di approfondimento

Se vuoi saperne di più sul Mycobacterium Vaccae, ecco alcuni link di approfondimento (tra i tanti disponibili sul web) che possono fare al caso tuo:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15151947/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8657684/

https://academic.oup.com/jid/article/181/4/1304/854437

https://www.colorado.edu/today/2017/01/05/study-linking-beneficial-bacteria-mental-health-makes-top-10-list-brain-research

https://www.lescienze.it/news/2010/05/25/news/piu_furbi_grazie_al_batterio-555900/

https://www.italiasalute.it/3167/pag2/Il-batterio-alleato-dell’intelligenza.html