Un incontro tra chimica, intelligenza vegetale e percezione umana

Quali sono i benefici del contatto con gli alberi? Cosa succede al nostro corpo e alla nostra mente quando trascorriamo del tempo nella Natura? E come interagiscono le piante con noi, anche se in modo silenzioso e invisibile?

In questo articolo esploriamo cosa accade davvero quando ci avviciniamo a un albero: dai cambiamenti chimici che avvengono nel nostro organismo, agli incredibili sistemi di percezione e comunicazione delle piante. Un viaggio tra fitoncidi, ioni negativi, intelligenza vegetale e Forest Bathing, per scoprire come una semplice passeggiata tra gli alberi possa diventare una vera e propria esperienza trasformativa.

forest bathing

La chimica del bosco

Quando ci troviamo in un ambiente forestale, e ancor più quando ci avviciniamo fisicamente a un albero, entriamo in contatto con un microcosmo invisibile, ma attivo. Gli alberi, in particolare le conifere, rilasciano nell’aria fitoncidi, molecole aromatiche naturali che usano per difendersi da agenti patogeni e parassiti e per comunicare tra loro. Queste sostanze – come α-pinene, limonene, cineolo – non hanno solo un odore piacevole: sono in grado di influenzare direttamente il nostro sistema nervoso e immunitario e, di conseguenza, il nostro benessere.

Diversi studi giapponesi e coreani hanno dimostrato che l’inalazione di fitoncidi:

  • riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress;
  • migliora la variabilità della frequenza cardiaca, indice di equilibrio autonomo;
  • aumenta l’attività delle cellule natural killer (NK), fondamentali per il sistema immunitario.

Inoltre, l’aria boschiva è più ricca di ioni negativi, particelle che si trovano naturalmente in ambienti umidi e vegetali e che contribuiscono a migliorare l’ossigenazione cellulare, il tono dell’umore e la qualità del sonno. Questi effetti non sono solo percepiti a livello psicologico: sono misurabili fisiologicamente e durano per giorni dopo l’esposizione.

Infine, gli alberi purificano l’aria assorbendo anidride carbonica e inquinanti, restituendoci ossigeno fresco. Respirare in prossimità di un albero significa letteralmente darci la possibilità di respirare meglio.

faggio monumentale adelasia
Faggio monumentale nella Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia (SV)
Anche l’albero percepisce te

Le piante non sono organismi passivi. Nonostante non possiedano un cervello o un sistema nervoso, hanno sviluppato forme di intelligenza distribuita e sensorialità diffusa che permettono loro di percepire e reagire all’ambiente in modo sorprendentemente sofisticato.

Per esempio, le piante sono in grado di:

  • percepire la luce e modificarne la direzione di crescita (fototropismo);
  • sentire la gravità e sviluppare radici in profondità (geotropismo);
  • percepire il tatto, come nel caso della Mimosa pudica o delle piante rampicanti;
  • reagire a suoni e vibrazioni, come suggerito da studi che dimostrano cambiamenti nella crescita in risposta a frequenze sonore specifiche.

Attraverso i loro apparati radicali e in collaborazione con le reti micorriziche (fatte di funghi e radici interconnesse), le piante comunicano tra loro, scambiandosi nutrienti, informazioni e segnali di allarme. È stato osservato, ad esempio, che in caso di attacco da parte di un insetto, una pianta può emettere sostanze volatili (i.e. i fitonicidi!) che avvisano le piante vicine, innescando una risposta difensiva anche in esse.

Inoltre, alcune piante dimostrano forme primitive di memoria e apprendimento: in esperimenti controllati, la Mimosa pudica ha mostrato di “ricordare” stimoli ripetuti e modificare il proprio comportamento, smettendo di chiudere le foglie quando ha riconosciuto che lo stimolo era innocuo.

Sembra pazzesco, vero? Se questo argomento vi appassiona e volete saperne di più, vi consigliamo di approfondire l’argomento attraverso le pubblicazioni di Stefano Mancuso, neuroscienziato, botanico e saggista che con grande semplicità riesce a rendere più comprensibile il magico mondo dei vegetali.

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Un incontro silenzioso ma attivo

In base a quanto detto fino ad ora, appare evidente che quando ci avviciniamo ad un albero, accade qualcosa che va oltre la semplice osservazione. Ci troviamo immersi in un campo di comunicazione reciproca: da un lato il nostro corpo reagisce chimicamente, si rilassa, respira meglio, rallenta. Dall’altro, l’albero percepisce la nostra presenza come parte dell’ambiente e continua il suo dialogo con ciò che lo circonda.

Questa relazione non fa parte della nostra immaginazione; è reale ed è fatta di scambi, segnali, presenza.

La filosofia alla base del Forest Bathing ci invita a vivere questa relazione in modo consapevole: non come spettatori, ma come parte viva della foresta.
Camminando lentamente in un bosco o in una foresta, coltivando uno stato di presenza e silenzio, dandoci l’intenzione di attivare i nostri sensi, possiamo assaporare i benefici di questo incontro su tutti i piani: fisico, emotivo, percettivo e spirituale.

Il primo albero non si scorda mai

Nonostante siano trascorsi ormai diversi anni da quel marzo 2019 in cui decidemmo di intraprendere la nostra formazione con The Nature Coaching Academy, per diventare Forest Ambassador, completando poi i nostri percorsi per diplomarci prima come Forest Coach e poi come Ecosomatic Coach, non abbiamo mai dimenticato la nostra prima Pratica Arborea.

Coltivare la relazione con gli alberi apre la possibilità di una esplorazione profonda di ciò che si muove dentro di noi, nel momento in cui scegliamo di dedicare un ascolto profondo ad un altro essere vivente.

Non si tratta necessariamente di abbracciare un albero o arrampicarsi sui suoi rami: si tratta di darsi l’intenzione di osservarsi nella propria integrità, partendo da una certa distanza.

Di rimanere a guardarsi, finché non ci sentiamo chiamati a muovere un primo passo verso l’albero che abbiamo scelto (o che ci ha scelto?).

Di continuare ad osservarsi e sentire quale porta attraversare per entrare nella sua sfera chioma.

Di percorrere con il cuore aperto questo sentiero per arrivare a sfiorarsi, a portare i nostri tronchi l’uno contro l’altro.

E poi, di immergerci in questo scambio silenzioso, che attiva i sensi di entrambi e che, attraverso la complementarietà dei nostri respiri, permette di accedere ad una relazione senza soluzione di continuità.

forest bathing

Sei pronto/a per vivere questa esperienza?

La ferita profonda che la separazione dalla Natura ci ha causato ha bisogno di essere sanata: se è vero che “come dentro, così fuori”, la prima ecologia a cui dobbiamo attivamente dedicarci è quella che ci riporta alla cura di noi stessi, al nostro corpo, letteralmente alla nostra casa (quella che per il mondo ellenico classico era oikos – radice etimologica della parola ecologia).

Le nostre menti hanno dimenticato ciò che i nostri corpi – ancora immersi nel sapere organico, che è il sapere della vita – possono ricordare. Ma per ricordare appieno, esiste solo la sperimentazione diretta.

Dobbiamo uscire dal piano razionale e stare nel piano dell’agire, del fare, dell’esperienza.

In quel tempo presente, all’interno del quale abbiamo davvero uno spazio di manovra per determinare chi siamo e chi vogliamo essere.

Ti aspettiamo in uno dei nostri laboratori di Forest Bathing per donarti la radicale comprensione di ciò di cui stiamo parlando.

Ci vediamo nel bosco 💚